Santa Maria di Leuca è adagiata su un tratto di costa salentina in cui si alternano scogliere e piccole calette di sabbia. Sorge all’estremità meridionale della provincia di Lecce, nell’insenatura tra Punta Ristola e Punta Meliso e proprio per la sua particolare posizione sul mare è un approdo nonché un centro balneare e peschereccio dalla storia antichissima.
La località salentina deve il nome “Leuca” al simbolo che essa rappresentava per i marinai greci che vi giungevano dall’Oriente: l’approdo era la “luce” (da leukos, in greco bianco, luminoso) perché era illuminato dal sole che irradiava tutto il territorio circostante e guidava i naviganti.
Dobbiamo invece il toponimo “Santa Maria” a una tradizione religiosa: qui sarebbe avvenuto lo sbarco di San Pietro, proveniente dalla Palestina, e sempre qui egli avrebbe dato inizio al processo di evangelizzazione dell’Europa, scegliendo inoltre di dedicare la cittadina alla Vergine Maria. Quanto all’altra espressione che identifica la località, “De finibus terrae”, questa è di origine latina: è stata attribuita al luogo in epoca romana per indicare l’estremo confine meridionale dei territori romani e significa, appunto, “ai confini della terra”, con solo il mare a circondare e proteggere la cittadina.
Tradizione vuole che Leuca sorga proprio nel punto esatto in cui il Mare Adriatico e il Mar Ionio si incontrano. Si tratta tuttavia di una credenza popolare alimentata da tradizioni locali e dallo straordinario spettacolo visivo che si presenta agli occhi di chi guarda verso il mare: in determinate condizioni metereologiche, infatti, è possibile distinguere cromaticamente una linea che sembra separare i due mari contigui. In realtà tutte le cartine nautiche e gli accordi internazionali parlano chiaro: il Mar Jonio e il Mar Adriatico si incontrano ufficialmente a Punta Palascia nei pressi di Otranto.
Il bagliore della costa, gli scenari incomparabili, la sua storia e le tradizioni locali fanno di Santa Maria di Leuca una delle località turistiche pugliesi più famose e interessanti per il visitatore. Uno dei punti più noti della cittadina è il faro, testimone di un passato di avventure e navigazioni in balia del mare tumultuoso. Il faro è alto 48 metri, si trova a 102 metri sul livello del mare ed è uno dei più importanti d’Italia, oltre che uno dei più evocativi per le leggende e i simboli che richiama grazie alla sua posizione strategica sul Mar Mediterraneo.
Tratto distintivo della costa di Leuca sono poi le numerose grotte, di grande interesse storico e naturalistico, insieme ai fondali marini che rappresentano un paradiso per il turismo subacqueo. Un litorale dai contorni magici, da scoprire attraverso un’escursione in barca facendo tappa alla Grotta del Pozzo, alla Grotta del Brigante, alla Grotta del Fiume o alla Grotta degli Innamorati, solo per citarne alcune.
Scenari che incantano per la conformazione della roccia, le sfumature scintillanti dell’acqua ma anche per le leggende e i miti legati a questi luoghi. Le insenature e gli anfratti costieri sono quasi tutti raggiungibili in barca e i manufatti ritrovati nelle grotte testimoniano la presenza umana fin dal Paleolitico.
Quanto al territorio, il visitatore può fare esperienza di tesori dell’arte, di testimonianze storiche e culturali di grande valore a partire, per esempio, dalle numerose ville che punteggiano la località: ville moresche, liberty e pompeiane che si affacciano sul mare o che si adagiano dolcemente sulla passeggiata verso la costa. Sono il risultato, peraltro elegante e ricco di atmosfera, di una vocazione turistica nobiliare risalente agli inizi del XIX secolo. Meritano una visita ravvicinata Villa Mellacqua, Villa La Meridiana e Villa Episcopo.
Tappa obbligata della visita a Santa Maria di Leuca è la basilica santuario di Santa Maria “De Finibus Terrae”, costruita tra il 1720 e il 1755 da monsignor Giannelli, in onore della Madonna di Leuca perché, secondo un’antica credenza popolare, nel IV secolo la Vergine avrebbe compiuto un miracolo salvando alcuni pescatori da una tempesta.
All’interno del santuario sono esposti degli affreschi, situati sopra i 6 altari laterali di cui si compone la basilica. Sull’altare maggiore, spicca per importanza il dipinto della Madonna con Bambino di Jacopo Palma il Giovane. Notevole anche l’organo, datato al 1885.
Sempre all’interno dell’edificio religioso si può ammirare un grosso masso monolitico, noto come Ara a Minerva, che testimonia l’antico culto pagano nella marina salentina. Abbiamo già accennato alla figura di San Pietro e del suo passaggio a Leuca: ebbene, l’antico tempio dedicato alla dea Minerva diventò luogo di culto cristiano dopo la visita del Santo Apostolo.
Nel grande piazzale antistante alla Basilica si trovano una croce monumentale con quattro iscrizioni, eretta nel 1921 e una sede museale con opere di artisti contemporanei. Inoltre, sul viale che conduce alla basilica, tra alcuni pini, si trova la “Croce pietrina” in ricordo proprio del passaggio di San Pietro.
Infine, altro luogo d’interesse, è la Cascata Monumentale dell’Acquedotto Pugliese, lunga 120 metri e dalla portata di circa mille litri. L’Acquedotto, la cui realizzazione ebbe inizio nel 1906 e si concluse nel 1939, sfocia in mare sormontato da una scalinata di 184 gradini che portano al Santuario. La Cascata, invece, è stata attivata in via eccezionale alcune volte negli ultimi 60 anni. Rimane in funzione invece una cascata minore, una sorta di richiamo all’originale, che si trova alla base della struttura più grande.